Come gli Etruschi uscirono dalla crisi

Atto unico per burattini
di e con Gigio Brunello
soggetto Gigio Brunello e Gyula Molnàr
(2008)

In regime di economia i burattini sono stati archiviati in sacchi di plastica. Ad Arlecchino è stata sottratta la maschera e il suo cuore è scappato per andare a cercarla, Ginetto ha paura che gli taglino le orecchie e il coccodrillo è sempre pronto ad ingoiare ogni cosa. Ma i burattini si ribellano e, seguendo Arlecchino, vanno alla ricerca di fiabe perdute e di un cuore che batte.
Lo spettacolo è nato grazie a un invito del Cta di Gorizia ad affrontare, attraverso il teatro dei burattini, il difficile tema del rapporto tra crisi economica e cultura, a fronte delle generalizzazioni che tendono a intravedere la cultura come un concetto marginale e ininfluente.

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E poi c’è un’altra cosa, forse quella di cui tutti noi abbiamo ancora più bisogno, e che solo il teatro e tutto lo spettacolo dal vivo possono dare: il riconoscersi in una comunità, il condividere una appartenenza, il riscoprirsi animali sociali e socievoli. Un’esigenza che, in questa società sempre più tecnologica e votata alla solitudine dell’individuo, diventa sempre più raro e difficile soddisfare. E che ritroviamo invece, ad esempio, quando una comunità s’incontra

Roberto Piaggio

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Critica

“In scena c’è anche un Arlechin batocio senza bastone, e senza maschera, incanutito per le preoccupazioni dopo 400 anni di scanzonata gioventù…”
Il Messaggero Veneto

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